365 Pensieri per l’Anima

 

Questo libro è stato per me un’’avventura e mi dispiace averlo terminato. L’ introduzione è l’’ultima occasione di starci ancora dentro tutta, in questo mio lavoro, e me la voglio godere fino in fondo. Da tempo desideravo scrivere un libro di pensieri quotidiani, ma ogni volta qualcos’’altro mi chiamava. Quando finalmente ne ho parlato con l’’editore ho trovato un suo “si” incondizionato e mi sono messa all’’opera. Ma ancora non sapevo che questo libro sarebbe stato lo spartiacque tra due fasi della mia vita, perché aveva fatto capolino proprio in uno dei miei momenti di grande trasformazione. Quando ho iniziato a scriverlo, infatti, ero tutta ancorata alle Vecchie Energie, ma non me ne rendevo conto, sentivo soltanto che quanto stavo portando avanti da anni mi stava stretto, non mi assomigliava più. Era stato molto importante per me vivere quelle esperienze, lavorare all’’interno di strutture e contribuire attivamente a farle crescere, mettere la mia creatività al servizio di grandi progetti, confrontarmi in particolare con il mondo femminile, coglierne la forza e la bellezza. Però ero stanca, era ora di andare oltre, ma questo non lo avevo ancora portato a coscienza. Poi un giorno, mentre stavo scrivendo la prima versione di questo libro, versione che nessuno leggerà mai, mi ritrovai d’’un tratto, senza preavviso, in una dimensione nuova. Sentii una vibrazione diversa in me, tutta la tensione e la rabbia verso alcuni aspetti che nel mio lavoro non riuscivo a far quadrare, si erano di colpo dissolte. Mi sentivo totalmente e felicemente diversa. Salto quantico? Probabilmente… Fattostà che diedi le dimissioni da tutto quello che potevo e lasciai alle spalle ogni ruolo che mi era diventato stretto. Nel frattempo rilessi quanto avevo scritto fino a quel momento, mi resi conto di quanto fosse ancora specchio del Vecchio Mondo e non lo riconobbi mio, buttai via la vecchia versione del libro e ricominciai a scriverlo da capo. Fondamentale a questo punto è stato l’i’ncontro con Elisa Buratti, filosofa e donna di grande spessore umano e culturale che, con incredibile generosità, ha messo a mia disposizione un suo libro,” “Fonemi per ogni settimana dell’’anno nella quotidianità del vivere comune””, scritto da lei con il figlio Ruben, splendido cristallo che, allora, aveva otto anni. Questo libro che, a sua volta, ha come riferimento il Calendario dell’Anima di Rudolf Steiner, da lei ritradotto e rivisto con quell’’attenzione che la spinge sempre alla ricerca della integrità e della verità, é stato per me quotidiana fonte di ispirazione per questI mieI “365 Pensieri per l’’Anima””. Elisa Buratti, che ha studiato a lungo il mutare dell’’energia nel corso dell’’anno e ne ha ricavato dei fonemi per non lasciarsi trasportare dalla corrente ma imparare ad usarla e vivere in armonia, scrive nella Prefazione: “ Vivere nel Flusso Profondo (divino?), affondarci le radici e mantenermi stabile e flessibile come un’alga, mi ha permesso di farmi attraversare da tutti i cambiamenti e le trasformazioni delle energie più superficiali, che siamo abituati a considerare primarie, con tranquillità ma vivendole appieno, senza divisione tra positivo e negativo, perché tutto serve per il nostro Vivere. Io parto dal principio: “Se esiste, a qualcosa servirà, o no?” Il continuo e intenso scambio con Elisa mi ha aiutato a comprendere cosa fosse per me importante scrivere ora e, senza il suo lavoro precedente e senza la sua presenza, questo mio libro non sarebbe così. Sarebbe diverso o non sarebbe affatto. Si tratta di 365 pensieri, uno per ogni sera dell’anno. Non sono disposti a caso ma seguono un percorso preciso e ben definito, perché il corso dell’anno è fatto di mutamenti dell’ energia, ha una sua vita che varia di settimana in settimana, secondo un ritmo preciso che si ripresenta, ogni anno, sempre uguale. Il ritmo della natura non l’ha determinato l’uomo, ma esiste di per se stesso e anche l’essere umano ne fa parte. Ma non lo sa. Scrivendo questo libro ho scoperto come tutta la nostra vita, soprattutto se viviamo in città, si agganci ad un’ impalcatura finta, aleatoria, e si muova secondo un ritmo che non solo non segue quello della energia, ma é molto spesso quello contrario. Viviamo ogni giorno disperdendo gran parte della nostra forza a fare il contro. Chissà come mai, poi, stiamo male? Scriveva Rudolf Steiner nella prefazione della seconda edizione del Calendario dell’anima, nel 1918: Il corso dell’anno ha una sua propria vita. A questa vita l’anima umana può partecipare. Se fa agire su di sé quanto dalla vita dell’anno diversamente le parla di settimana in settimana, allora solo grazie ad una tale partecipazione l’anima troverà veramente se stessa. Sentirà che così le si sviluppano forze che la corroborano da dentro. Noterà che tali forze vogliono destarsi in lei grazie alla parte che essa prende al senso del divenire del mondo, come esso si svolge nel succedersi dei tempi. Solo così si accorgerà quali delicati fili la congiungano col mondo entro il quale essa è nata” Nei pensieri da leggere ogni sera prima di andare a dormire, parlo spesso di Vecchio Mondo e di Nuovo Mondo oppure di Vecchia e di Nuova Energia. Il vecchio Mondo è quello che sta crollando rapidamente davanti ai nostri occhi e i cambiamenti si fanno, di giorno in giorno, sempre più veloci. Il tempo scorre in modo diverso, molto più rapidamente. I mutamenti sono repentini, radicali, totali. Il Vecchio Mondo é quello a cui non apparteniamo più, perché ha fatto il suo tempo e ora si mostra soltanto nei suoi aspetti d’ ombra. Perché sta morendo. E si muove ad una vibrazione più bassa, più densa, pesante. E’ facile riconoscere questo tipo di energia, è quella che ci spinge ad andare altrove, a cambiare lavoro, posto in cui vivere, a lasciare andare amicizie e relazioni che non ci assomigliano più. Sentiamo l’impulso di lasciare alle nostre spalle situazioni che ci stanno strette, connessioni problematiche, vecchie responsabilità che, rilette ora, ci vedevano affannosamente impegnati a cercare di elevare le vibrazioni del Vecchio Mondo. Il Vecchio Mondo ci diceva che siamo la Maglia di una grande Rete e ci istigava a identificarci soltanto con la singola Maglia, senza prendere in considerazione la Rete nella sua globalità. Le scelte erano sempre egoistiche o egoiche o di Potere, fatte soltanto per utilità personale, prive di coscienza globale. Si privilegiava il non detto e quanto potesse essere fatto di nascosto, l’importante era non farsi scoprire. Le Vecchie Energie erano sbilanciate sulla Polarità, le Nuove tendono all’Unità. Non esistono il bene e il male, il buono e il cattivo, il successo o l’insuccesso ma ogni esperienza è semplicemente energia in movimento, cioè vita, perché senza movimento c’è morte. Allo stesso modo il Mondo Nuovo sostituisce la Separazione con il Collegamento, l’Opposizione con l’Integrazione, la Competitività con la Condivisione. Ancora, non più Consumare ma Creare, non Nascondere ma Portare alla Luce, non Accumulare ma Lasciar Fluire. Il Salto Quantico implica si abbandono quel Pensiero Lineare che tiene tutti lungo binari prestabiliti, facendo transitare con circospezione da una tappa all’altra, spesso guidati da un Potere Esterno che detta ritmi, soste, cambi di binari. Nel Nuovo Mondo ci si riconosce in quella dimensione puntiforme in cui la coscienza si muove con un improvviso salto, da uno stato all’altro, senza transitare ai livelli intermedi tra i due stati. Che fare, allora, per evolvere in questa Nuova Energia? Forse ora possiamo finalmente permetterci di non fare nulla, è finito il tempo del “Grande Lavoro su di Sé” fatto di seminari, esercizi, tecniche, conferenze. Forse nella Nuova Energia basta semplicemente togliere i blocchi che si sono formati e stare attenti che non se ne creino di nuovi ad impedire che la sinergia di ogni punto con tutti gli altri deflagri nel nuovo salto. Tutto, in realtà, ora si crea da solo. Stiamo dentro alla energia della Natura, lei sa come fare. Non si tratta più di soffrire su questa Terra, nell’attesa di ricongiungerci al Cielo, ma di portare il Cielo qui, sulla Terra. E di riconoscere il nostro essere dio. Mi dispiace avere terminato questo libro, mi è stato compagno di sveglie all’alba e di nottate intere al computer, mi ha insegnato a vedere quanto è bello il sole che sorge e quanto mette i brividi la luna; questo libro, come amante prepotente e molto sensuale, mi ha messo con le spalle al muro e mi ha sedotto senza troppi preamboli. Mi ha obbligata a provare il piacere di mollare la mente e di entrare nell’energia del giorno, guidata da antenne che hanno sede altrove e ovunque. Mi ha conquistata e ora rischio di fare un’introduzione troppo lunga per rimanergli accanto. Credo proprio di dover mettere la parola Fine a questo mio lavoro, meglio troncare qui. Come sempre, però, è una Fine momentanea, perché, lo sappiamo, nulla si crea e nulla si distrugge. A voi, quindi, la continuazione….