..se la donna si ubriaca volontariamente gli stupratori possono avere libero accesso senza aggravante? Siamo davvero ripiombati ufficialmente nel buio del “te l’avevo detto”, “donna avvisata..”, “l’hai voluto tu”, “io ti punisco”, “é colpa tua”, “io uomo posso tu donna no”,” dispongo di te come voglio”, “fila dritto altrimenti…”..sei tu che eri senza autocontrollo..”. La sentenza in fondo manda questo messaggio: approfittare della mancanza di autocontrollo da parte della vittima di stupro non é una aggravante ma é una sorta di lasciapassare al suo consenso..
E non importa che la sentenza , nella sua lettura corretta, potesse voler dire altro, che l’aggravante che viene stabilita se é lo stupratore a somministrare sostanze alteranti, non può essere applicata se la vittima ha consapevolmente scelto, prima, di bere o drogarsi. Non é questo il punto. Il punto é il senso generale che sottostà a questa sentenza e alla lettura che ne potrebbe fare il resto del mondo.
Sono tanti i giochetti che tutti negli anni ci siamo inventati in tema di sesso rubato, sesso volante, sesso selvaggio, sesso straniato.. sulla spiaggia, in automobile, in discoteca, in ogni “famolo strano” in cui siamo capitati ma c’é sempre una condizione imprescindibile, il reciproco consenso. E a noi donne questa differenza é sempre chiara, anche se più inclini a subire che a ribellarci, non perché siamo consenzienti ma perché loro sono prepotenti. Le donne non lo sono , da questo punto di vista , e tendenzialmente subiscono violenza solo in un rapporto etero. Forse gli uomini non si rendono conto di questa differenza perché molti di loro, quando decidono di scatenare liberamente la loro tempesta genitale con una donna apparentemente consenziente non si chiedono se la donna ci sia tutta intera o se invece sia scappata in qualche suo nido, lasciando lì soltanto l’involucro del “faccia pure ma si sbrighi”.
Abbiamo subito quasi tutte violenza, dal vecchio parente che con la scusa di coccolarci ci toccava le tette quando eravamo bambine, ai giochini con i nostro coetanei che ci sembravano “normali”ma che, troppo spesso per i nostri gusti, loro desideravano ripetere, ai maniaci incontrati per strada, ai ragazzini e agli uomini che si arrapavano quando meno ce lo aspettavamo e magari non ne avevamo voglia, ai compagni che ridevano poco, parlavano poco, accarezzavano poco ma ce l’avevano fisso in testa. E questo quando ci é andata bene, quando non abbiamo/avremmo dovuto barattarci con attenzioni non gradite, quando non abbiamo dovuto rinunciare a quel lavoro perché non volevamo cuocher avec lui, quando non abbiamo dovuto rimanere inerti e sbigottite di fronte al medico e il terapeuta, che con la scusa del loro potere, ci hanno provato. Per non parlare, ovviamente, di stupri, violenze, delitti.
Il problema non é mai tecnico, quello serve solo per trovare scuse e non affrontare il problema (lei era già ubriaca, aveva i jeans, la minigonna, usciva da sola, era in discoteca, si é lasciata toccare/ accarezzare, scopare) ma é sempre legato alla sostanza, il diritto che chiunque ha di non essere violato. Le donne questo lo capiscono (e, lo ripeto, in un rapporto sessuale tra donne non si sente mai parlare di stupro. E questo perché?), gli uomini non ci arrivano. Forse perché vengono da Marte? O forse semplicemente perché sono egoisti e le basi della convivenza sociale le hanno a forza messe loro?