Guardo il video dei ragazzi bloccati nella grotta e rimango colpita-oltre che dalla tragedia- da un meccanismo così evidente e chiaro al quale ci siamo assuefatti, come la rana che lentamente muore nell’acqua bollente, senza nemmeno rendersene conto: alle immagini drammatiche si alternano due messaggi pubblicitari che le interrompono senza nessun avvertimento, come se fosse la norma. Ed é diventata la norma guardare con lo stesso stato d’animo-che non ha il tempo di mutare in quei pochi secondi- il testimonial suadente del nuovo profumo di Chanel, i ragazzini affamati, intrappolati, spaesati, soli e Crozza che simpaticamente e allegramente sbevazza il caffé tra le nuvole. Per poi tornare alle immagini drammatiche. Non mi interessa tanto il discorso commerciale che ormai diamo per scontato in tutto, ma il meccanismo di lettura della realtà che ne deriva. Se tutto é sullo stesso piano, niente ha più valore, niente ha più senso se non uno stesso generico diffuso e soffuso battito di ciglia verso energie costruttive e verso energie distruttive. Non possiamo fermare le tragedie, le disgrazie, la morte, non possiamo nemmeno più fermare, per ora, il meccanismo economico che governa tutto. Ma possiamo rieducare alla intelligenza della mente e del cuore, imparando a gestire i falsi valori in un modo più innocuo e, contemporaneamente, cercando di potenziare quelli veri. Mentre aspettiamo che qualcosa cambi dall’altro proviamo a essere testimoni quotidiani di qualcosa di diverso rispetto alla omologazione delle menti e all’addormentamento dei cuori..
L’ho osservato anch’io, e non solo stavolta. Il mercato comanda, purtroppo, e nemmeno ci si fa caso
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