Il punto é questo ed é un punto molto strano: non tutto esiste ma soltanto quello su cui portiamo la nostra attenzione. O meglio, ogni realtà esiste indipendentemente da noi, ovviamente, ma non esiste per noi. E’ “altro” da noi, a differenza di quello su cui portiamo la nostra attenzione che, magicamente, diventa “parte” di noi. E più lo alimentiamo come parte di noi più prende forma e ingrassa, s’ingrossa, si colora, si riempie di particolari che prima non vedevamo. E penetra nella nostra consapevolezza per farsi, forse magari un giorno, coscienza. Ma avviene raramente.
Come il filmato che ho visto oggi su Youtube, una ragazza di sedici anni bruciata viva da alcuni uomini che hanno voluto vendicare così l’omicidio di un tassista, ucciso da una gang di ragazzini. Un cellulare ha ripreso la scena fino in fondo. La folla guardava, indifferente, nessuno ha mosso un dito per aiutarla mentre il suo corpo agonizzava tra le fiamme. Così, come se fosse qualcosa di normale.
Ho visto quel filmato, ho visto il viso insanguinato di quella ragazzina, ora so che é esistita, ora so che ha ucciso un tassista, ora so che l’hanno giustiziata bruciandola viva. Ora sono diventata consapevole che questo può succedere, anche in Guatemale, anche oggi.
Quell’episodio é entrato nella sfera della mia consapevolezza. Certamente si farà coscienza cambiando qualcosa in me, non é qualcosa che ho solo “visto”, l’ho anche “sentito” e ho lasciato che penetrasse nei meandri della mia coscienza.
Se viviamo con gli occhi aperti tutto prende forma e ingrassa, s’ingrossa, si colora, si riempie di particolari che prima non vedevamo, si mostra non per regalarci una visione ma per trasformarci.
Come un’amicizia con una persona che prima non sapevamo che nemmeno esistesse, come un libro che non avevamo mai letto, come una canzone che non avevamo mai sentito. Ma una ragazza che brucia viva davanti ai nostri occhi é l’accettazione della nostra impotenza. Non so cosa possiamo farne di questa impotenza, certo é che non possiamo fingere di capire. Dobbiamo fare un passaggio in più ma, con quelle immagini impresse nei miei occhi e in ogni cellula del mio corpo, questo passo ancora non capisco quale possa essere. Forse solo accettare la mia impotenza.
io non credo di riuscire ad accettare di essere consapevole fino in fondo del male sotto ai miei occhi
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