“Ciò che chiamate sarà e quello che sarà mai più sarà perduto. Di eternità in eternità ogni istante agisce”
C’é un libro prezioso con un titolo che può attrarre o allontanare, “Dialoghi con l’Angelo”, di Gitta Mallasz. Anni fa mia figlia interpretò la parte di Gitta in un docufilm di Giulietta Bandiera e questo mi spinse a approfondire il testo che in ogni caso già conoscevo per la lettura e la esegesi di Dede Riva. Ma non é del libro in sé che voglio parlare qui, bensì della citazione che ho messo in apertura di questa mia riflessione.
“Ogni istante agisce” e, aggiungo subito, ogni istante é il tempo più prezioso che abbiamo a disposizione, perché é quello che facciamo e siamo in questo istante a determinare chi stiamo diventando, di eternità in eternità. Siamo in continua crescita, stiamo studiando alla scuola della vita , stiamo superando esami e stiamo salendo scale. Ogni istante determina la direzione che stiamo prendendo e sceglie come reagire alla presa di contatto con quella particolare superficie di appoggio che la vita ci sta fornendo. In ogni istante determiniamo se adattarci e rilassarci oppure irrigidirci. Perché la nostra esistenza é questa, viviamo come fossimo leve che respingono la superficie per poter procedere, alternando due movimenti altrettanto necessari. Irrigidimento e rilasciamento. Non si può procedere se non si fa leva sulla superficie che si vuole o si deve lasciare alle nostre spalle ma, per poterla respingere, dobbiamo prima farci piattaforma modellabile, come un piede prima di accentuare di nuovo la sua elevazione per fare il prossimo passo. Quando ci sembra di essere fermi in realtà stiamo adattandoci a quello che il momento presente ci sta offrendo ed é solo grazie a quel nostro adattarci che ci possiamo modellare, ammortizzando il peso del nostro carico emozionale, mentale e anche fisico. Ed é solo grazie alle nostre oscillazioni che la nostra energia potenziale si trasforma in energia cinetica, facendoci andare avanti. Altrimenti vivremo solo investigando infinite possibilità restando bloccati in una incatramante necessità. Ogni istante agisce e non ci sono scarti, quei momenti di vuoto apparente sono soltanto fasi di preparazione per procedere elevandoci, perché ogni passo é andare avanti ma anche salire verso l’alto, visto che senza elevazione il piede non ci fa procedere. “Plasmiamo la creta per formare un recipiente ma é il vuoto centrale che rende utile il recipiente”, diceva Lao Tzu. Il vuoto non esiste come vuoto, é solo una diversa forma di pieno, é l’attimo di adattamento e attesa prima di procedere. Per questo ogni istante agisce o, come io amo dire, ogni istante fiorisce.
Anche questo è un libro prezioso: https://wwayne.wordpress.com/2014/10/16/qualsiasi-cosa-succeda/. L’hai letto?
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