Un libro non fa nemmeno le uova

Mi chiedo se qualcuno di voi abbia mai letto almeno uno dei miei libri. E lo chiedo anche a me, chissà se io avrei mai letto uno dei miei libri…Li guardo ora davanti a me, tutti e cinque in fila..Prima di pubblicare il primo immaginavo che essere scrittore fosse la cosa più desiderabile del mondo. O almeno, tra quelle più importanti per me. Legavo l’essere scrittore al pubblicare. Come se scrivere non valesse niente senza un editore e un libro sullo scaffale di una libreria. In vendita. Quanto più apparentemente reale, un libro si tiene tra le mani, lo si sfoglia, ha un peso, un certo numero di pagine, profuma di carta, ha una copertina con scritto il tuo nome, un titolo..Ma anche quanto di più lontano dalla realtà. Un libro non cresce su un albero, non nasce da un seme di uomo in un corpo di donna, non cade dal cielo quando c’é vento insieme alla pioggia e alla neve, non mette radici nella terra, non vive sul fondo del mare . Non fa nemmeno le uova. Che ne dite, serve ancora scrivere dei libri, ora che il Vecchio Mondo non esiste più?

 

 

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