Come in un vecchio libro-games?

Un 25 dicembre senza pranzi di famiglia, a casa con mio marito senza organizzare niente. Ieri sera cenone qui, famiglia riunita, solite cose. Oggi no, mi piace lasciare che venga quello che vuole venire,forse un film di Natale, Bruno di là che ascolta Mahler, io che scrivo. Un periodo di pausa dalla vita, oppure semplicemente un nuovo modo di entrare nella vita, in questa Nuova Energia. In questo spazio nuovo ancora senza forma, senza i vecchi punti di riferimento, non si possono fare confronti né é possibile prendere la mira. Come dicevo ieri, non ci resta che arrenderci al flusso e accettare, in questa resa, la libertà di questa tela bianca. C’é tanta instabilità intorno, molte proiezioni portano letture parziali della realtà. In questi ultimi mesi tante persone che conosco mi hanno duramente attaccato, semplicemente perché in me é cambiato qualcosa, cercando anche di interpretare questi miei cambiamenti come se venissi manipolata dall’esterno. Paura di avere paura del nuovo, si rimane attaccati all’infiocchettamento del vecchio, e questo prolunga soltanto l’agonia, non mi pare che faccia crescere. Ma non vogliono sentirselo dire e mi spiace per loro, perché non posso smettere di amarli, ma non posso continuare ad aiutarli a trovare delle scuse.  Strana e dolorosa questa incapacità di accettare veramente questo flusso verso una Nuova Energia, ma forse é difficile  sbloccare i vecchi schemi che bloccano la fertilità. Una storia senza concepimento, una storia di sterilità che tiene attaccati al Vecchio Mondo. Ma forse l’unica risposta, é vero,  é ancora l’amore. Non ho mai smesso di amarli, anche se le strade si sono separate, ma come posso continuare a stimare le non scelte?  Strano come il mondo sta andando, strano ma affascinante, quasi come i libri games che leggevano i miei figli quando erano piccoli. Ognuno di fronte a un bivio é libero di scegliere la sua via, e da lì altri bivi e altre strade ancora, lungo questi universi paralleli che ora, forse, sono destinati a non incontrarsi più. Ventitre gradi a Palermo, oggi, c’é chi ha passato il giorno di Natale facendo un bel bagno in mare. In Liguria aria di primavera. L’altro ieri una fitta nevicata su tutta Italia e un gelo polare. Questa realtà-zapping é un bel punto di domanda. Il Natale, come l’abbiamo sempre vissuto,  sembra sparito, ma siamo così pieni di amore che ne troveremo un altro, magari per altri duemila anni. Forse veramente il Natale é sparito perché ormai il Cielo l’abbiamo portato qui sulla Terra. Sarà così?

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